martedì 14 novembre 2006

INTRODUZIONE - PARTE 1

L’esame radiologico dell’apparato respiratorio viene attualmente effettuato mediante la radiografia standard (rappresentazione bidimensionale dell’immagine polmonare), con la radioscopia (fornisce informazioni dinamiche degli organi in esame) e con la tomografia computerizzata.

L’ecografia, normalmente, per la presenza di aria all’interno del polmone, non può essere utilizzata nello studio delle patologie di pertinenza toracica.

E’ possibile fare uso degli ultrasuoni per differenziare un versamento massivo da una atelectasia.
La radiografia del torace ha buona risoluzione spaziale, ma ha lo svantaggio della sovrapposizione proiettiva di vari organi.

Nei casi in cui un’opacità si va a proiettare su un segmento scheletrico sorgono problemi di interpretazione per la refertazione. Spesso, infatti, per il radiologo è difficile distinguere la pertinenza propriamente polmonare da quella scheletrica di tale opacità.

La radioscopia, in determinati casi, senza costi aggiuntivi, può essere dirimente, ma con tale metodica si ha un aggravio della dose assorbita dal paziente.

La tomografia computerizzata è in grado di confermare la reale esistenza di un’eventuale opacità, e verificarne la pertinenza (parenchimale, ossea o dei tessuti molli).

Tale metodica ha lo svantaggio di somministrare una dose di radiazioni elevata al paziente.

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