sabato 2 dicembre 2006

II.2.2 Sistema DR



I vantaggi di un sistema DR possono essere:
- per il paziente:
1) riduzione della dose;
2) riduzione del tempo d’esame;
3) minor ripetizioni e richiami;
4) il tecnico non si allontana mai dalla sala e, quindi, controlla sempre il paziente;
- per il medico:
1) invio automatico delle immagini verso sistemi DICOM;
2) refertazione più rapida.

Con tale sistema si ha un aumento della produttività, in quanto non esistono più cassette e chimici; si ha l’elaborazione automatica delle immagini e l’integrazione con sistemi RIS/PACS. Vi è riduzione dei costi interni perché diminuisce il tempo di esame, il numero di ripetizioni, è possibile la riduzione del numero dei films e migliora il flusso di lavoro.

Gli svantaggi sono una minore risoluzione spaziale e l’impossibilità di eseguire esami a pazienti in carrozzina.

I sistemi digitali diretti si dividono in:
1) a scansione lineare;
2) ad ampia superficie attiva o passiva.

Il sistema digitale a scansione lineare è costituito da un singolo rivelatore, in genere germanato di bismuto, che converte l’energia dei raggi X in energia luminosa.

Al rivelatore è associato un fotodiodo che converte la luce in segnale elettrico.

L’insieme rivelatore-fotodiodo è accoppiato a un fascio di raggi x “a pennello” che esegue una scansione bidimensionale della ragione anatomica da studiare in tempi di pochi secondi.

La risoluzione spaziale di questo sistema è condizionata dalle dimensioni del rivelatore, che può raggiungere 0.25 mm 2.

Il sistema diventa più efficiente se si utilizza un fascio di raggi X “a ventaglio” e una serie di rivelatori accoppiati al fotodiodo.
Il numero di rivelatori può essere di alcune migliaia. In tal caso si ha una risoluzione spaziale buona.

Questo sistema è utilizzato nello scanogramma T.C. e, con apposite varianti, in radiologia toracica.

I sistemi attivi ad ampia superficie sono costituiti da una telecamera ad alta risoluzione e da un intensificatore elettronico di luminosità.

Sono utili per lo studio di organi in movimento perché le immagini vengono fornite “in tempo reale”.

Nei sistemi passivi ad ampia superficie il rivelatore può essere elettrostatico o fotoemitttente.

Nel primo caso, una lastra di selenio viene esposta ai raggi X.
L’immagine che si viene a formare su di essi viene sottoposta a scansione da parte di microelettrometri contigui.

Vengono così a crearsi segnali che possono essere digitalizzati.
I sistemi a rivelatori fotoemittenti sono costituiti da una griglia fissa 35 x 43 cm, costituita da milioni di transistor a strato sottile.

Ogni transistor è ricoperto da selenio amorfo.

Quando la piastra viene esposta ai raggi x, il selenio amorfo si caricherà elettricamente.

La carica elettrica verrà trasmessa e accumulata in ogni transistor.
Il calcolatore, quindi, permetterà la visualizzazione dell’immagine sul monitor.

Con queste piastre aumenta l’efficienza di rivelazione, la risoluzione spaziale e diminuisce il rumore.

Eseguendo l’esame della colonna cervicale con il sistema DR, i dati esposimetrici sono: 73Kv e 0.8mAs con notevole riduzione della dose rispetto al sistema precedente.

Nessun commento:

Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.