La radioscopia viene eseguita sempre dopo la radiografia, qualora sorgano dubbi sulla diagnosi.
Attraverso il movimento del paziente, per mezzo della radioscopia, si possono dissociare strutture anatomiche sovrapposte, valutare le calcificazioni, riconoscere false immagini e valutare anche il movimento degli emidiaframmi e del cuore.
La radioscopia, comunque, eroga una dose al paziente non trascurabile e non lascia traccia documentabile di ciò che si è visto.
L’ecografia non è utilizzata nello studio del torace, perché la presenza di aria nel polmone ostacola il passaggio degli ultrasuoni.
Può essere utilizzata per differenziare un versamento massivo da un’atelectasia o nel pneumotorace (con sonde intracostali).
La risonanza magnetica è una metodica mutiplanare, che, quindi fornisce immagini sui tre piani dello spazio, utilizzando onde radio e campi magnetici.
La risonanza magnetica è utilizzata solo per lo studio dell’infiltrazione parietale dei tumori, soprattutto all’apice.
martedì 12 dicembre 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento