Il Rapporto ISTISAN 95/12, invece, contiene un protocollo per il calcolo della DGM che utilizza una serie di fattori g ancora più semplificata (che indichiamo qui con l’asterisco) definita per un valore di tensione fissata (28 kV) e per una mammella standard di 5 cm di spessore contenente 50% di tessuto ghiandolare. Questo metodo, che considera solo la dipendenza dalla qualità del fascio X (SEV) e trascura la dipendenza dagli altri parametri, è senz’altro il più semplice da utilizzare (esso infatti risponde ad esigenze di controlli di qualità e non di calcolo della dose ai singoli pazienti). Tuttavia risulta assai approssimativo. Se infatti facciamo il rapporto tra il valore della DGM calcolata utilizzando questi fattori g semplificati (indicata con l’asterisco) e quello calcolato con l’algoritmo in esame e riportiamo tali rapporti in funzione dello spessore della mammella, notiamo che si ha concordanza solo in un piccolo intervallo di spessori, mentre all’aumentare dello spessore troviamo anche un fattore 2 (cioè la DGM* e il doppio della DGM calcolata con l’algoritmo). [La prima serie a sinistra è quella delle mammelle 100% ghiandolari, quella al centro 50%, quella a destra 100% adiposa]
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento