Razionale
Il parametro che stima il rischio radiologico in mammografia è la dose ghiandolare media (DGM), ovvero la dose media assorbita dalla componente ghiandolare del tessuto mammario. La DGM è uguale al prodotto della dose misurata in aria all’ingresso della mammella per un fattore moltiplicativo che dipende dalla tensione applicata, dalla qualità del fascio di raggi X indicata dallo Strato Emivalente (SEV), dallo spessore della mammella compressa, dal tipo di mammella, cioè se prevalentemente adiposa o ghiandolare, e dalla combinazione anodo-filtro.
Obiettivo
Si vuole sperimentare una formula matematica in grado di stimare accuratamente la DGM assorbita da ciascuna paziente in funzione dei suddetti parametri anatomici e di esposizione.
Fasi
Verranno registrati i parametri anatomici e di esposizione di un campione di pazienti (almeno un centinaio) sottoposte a mammografia. I dati raccolti verranno poi elaborati utilizzando la formula implementata nel software Excel (MicroSoft Office).
Metodi
La misura di alcuni parametri sono di competenza del Servizio di Fisica Sanitaria (verifica dell’accuratezza e della precisione della tensione, misura della dose in ingresso in aria, calcolo del SEV e calibrazione dell’indicatore meccanico dello spessore della mammella) mentre altri devono essere registrati da parte del TSRM durante l’esame mammografico (tensione applicata, mAs erogati, spessore della mammella e percentuale di tessuto ghiandolare). Le misure a carico del Servizio di Fisica Sanitaria vengono già effettuate durante i controlli di qualità periodici per verificare che le prestazioni del mammografo, e quindi i parametri di esposizione, rimangano costanti nel tempo. La registrazione dei parametri anatomici e di esposizione da parte del TSRM avverrà invece contestualmente all’esecuzione dell’esame. L’elaborazione dei dati al computer verrà effettuata dal Servizio di Fisica Sanitaria.
Risultati previsti
Si vuol valutare in che modo il metodo di calcolo proposto sia applicabile alla routine clinica e sia in grado di fornire una stima accurata della DGM assorbita da ciascuna paziente. Il dato dosimetrico risultante potrebbe essere riportato direttamente sul referto, nel caso in cui si intenda fornire questo tipo di informazione alla paziente. Inoltre, la creazione di un database può essere utilizzato per approfondimenti scientifici di tipo dosimetrico e per verificare direttamente sulle pazienti il rispetto dei valori di riferimento fissati per legge (D. L:vo n. 187).
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